sembrava quasi volare,
e tu ne eri il piccolo comandante
solitario,
e allegro;
così non ti ricordavo.
Austero, forse; sereno anche,
Ma così ridente.
Come l'ultima volta
che in sogno ci incontrammo.
Ora volevo abbracciarti ancora,
ma tu avvicinando lo scafo
e buttando le tue amate bibbie
sul fondo,
quelle che non bruciarono al duro calle
mi facesti capire: "fermati!"
"Devo parlarti. Ci manchi"
Ma tu, buttando la papalina rossa in acqua,
ultimo segno di ciò che fu
tua veste, costume, e storia
"Dimenticami, dimenticatemi;
come quel Cristo, che forse anche tu sai,
disse ai suoi
<Lasciatemi andare,
altrimenti non verrà mai lo Spirito>
Lasciatemi andare. Tu, voi..."
"Ma c'è ancora bisogno di te"
La risata fu grande.
Io mentivo e tu lo sapevi
"Quel Gesù, che forse anche tu sai,
ha detto
<I morti sepelliscano i morti>
E io son morto, lo sai?"
Ridemmo in due a quel punto,
tanto assurdo sembrava parlare.
Così lontani, così prossimi.
Salutandomi con la mano,
rigirasti la nave
"E pensare che mi piaceva più la montagna..."
L'ultima cosa che mi dicesti,
mentre sfidavi le onde,
e la barca, leggera
singola
dolcissima
carezzava il cielo
sembrava quasi
volare