tracce di vissuta conoscenza,
improvvise perdite,
guadagni nuovi e inaspettati.
Giocare nelle onde dei sensi
non libera dai percorsi
che un po' avevi già segnato
nei primi tempi,
ma è più forte la mano,
più profonda la bracciata,
il corpo si muove meglio.
E il sentiero d'acqua allora prende altra forma,
altri nomi,
e forse - forse! -
non è più il medesimo.
Ecco si apre un'onda nuova,
e gioisce la pelle dell'abbraccio
dolce e inaspettato.
Poi - però - arriva il tempo della terra.
E l'onda ti abbandona così,
come t'aveva preso in grembo.
Sia luce anche qui,
dove l'oceano non tocca.
Senigallia, 16 agosto 2013
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