martedì 22 ottobre 2013

Ave Miriam

Salve Miriam,
piena di senso,
 
        luce con te d'acque in piena,
 
splendida fra le belle,
 
          e gioioso il seno tuo,
          il tuo ventre,                                
                                    i doni suoi,
 
          le tue gambe,
                   la dolcezza fra esse.
 
Godi Miriam,
 
e tienici
      nei tuoi odori più intimi
 
noi desiderosi
 
                      ora e sempre
 
                  e nei piaceri dei piaceri 

                    Amen

giovedì 17 ottobre 2013

la catena

Una catena scivola dal motorino, 
 
la vedo strisciare
 
                         come un cadavere non conosciuto.
 
Piccola paura dell'asfalto,
pensieri ingombranti,    
                            
catena
prigione
battello
morte
tortura.
 
                        Ma forse anche leggeri
 
                        cade la catena
 
                piede libero
 
                                giochi accennati
 
                risate rumorose 
 
                                        bondage ironico.
 
Si fa silenzio
              e non aiuto a tirarla su
 
Eppure anche così
 
un Dio
ormai colmo di stanchezza
 
riesce a strapparci
                            
                             un sorriso di timori, 
                      
                             e un ghigno dolce
                             di speranze

domenica 13 ottobre 2013

preghiera, forse di madre

Come se si riempisse,
d'improvviso
 
     forse di niente,  
          ma non del nulla.
 
Come se la gioia
           si facesse muta,
 
ma solo per spostare la porta,
         aprirla senza sbatterla:
 
e tu rimani in attesa,
         capendo che il soffio leggero
 
si fa carne tua,
 
si prende spazio,                                
             ti dona spazio.
 
Quello che era caldo e battente,
           ora riposa in te
 
e germoglia.
 
L'impronta tua
               questa argilla chiede.
 
Il Dio                                
          che a parti rovesciate
 
mormora:
 
plasmami tu,
fammi di te,
 
               soffia il tuo cuore nel mio.
 
Cresco in te,
come un eroe nascosto,                                
 
e ne nasco,
come sole e neve.
 
Sangue ed acqua, in realtà
 
dalla porta santa
 
                   quel giorno

bandiere

Vedo le bandiere 
sempre più stanche, 

il sonno arrivato dagli dei, 
che esse vorrebbero simboleggiare, 

              come di una sconfitta non detta, 
              ma inevitabile. 

Perché ad ogni stemma 
            corrisponde una catastrofe, 
          piccola o grande. 

Sia sempre scelta la piccola, 
               ma è bene fermare le lacrime. 

Non meritano, non le meritiamo. 

          Il sole nutre le nostre ceneri, 
                 poi le dissolve con sé 
                   in questa luce, 

mentre si fa un poco più freddo. 

Stringersi, abbracciarsi. 

Se anche sarà notte, 

sarà questo nostro bacio 

                         a salvarci

giovedì 3 ottobre 2013

Stanco di essere povero

Sai che sono un po' stanco
             di essere povero?
 
Di dormire su un sasso,
di camminare a piedi nudi,
 
di prendere freddo di inverno...
 
Perché insulti così il denaro?
 
Forse perché ne hai da buttare?
 
Io l'ho sentità la povertà
l'ho anche chiamata Sorella
 
Ma tu?
Lo sai cos'è il tremito che ti spezza le ossa?
 
Lo stomaco che brucia e calcia
perché incinta del nulla,
 
         del niente che hai mangiato

E i denti che si rovinano nel vuoto
 
Io la scelsi,
 
Io potrei cantarla.
                   Ma ora no.
 
Quando vedo un bambino che non può studiare
 
Quando so di una donna che non può fuggire dalle botte
 
Dillo a lei che il denaro è sterco
 Dillo a  loro: "rinuncia"
 
Io, che sono il Poverello, non riesco.
 
Non sputo così sulla sofferenza.
 
Non ripetere il Vangelo
        come un poeta di corte

     per rubare il sorriso
 
Lo vivi?
    Altrimenti stai zitto
 
Perché la tua bestemmia
  - la nostra bestemmia -
 
              non sarà dimenticata



per la festa di Francesco, 4 ottobre 2013